
In un’epoca in cui l’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il modo in cui interagiamo con il mondo, si sente sempre più spesso parlare di ChatGPT, un modello di IA capace di generare testo in modo autorevole e convincente. Tuttavia, come si comporta ChatGPT quando si tratta di descrivere il mondo esterno come lo farebbe una persona che non si può avvalere di uno dei cinque sensi?
“Negli ultimi anni, l‘intelligenza artificiale (IA) ha fatto enormi progressi, diventando parte integrante della nostra vita quotidiana. Questo fenomeno, un tempo appannaggio di soli esperti e ricercatori, è ora oggetto di discussione tra appassionati di tecnologia e utenti comuni, che ne esplorano le potenzialità e ne mettono alla prova le capacità.
Il nuovo trend dell’IA si manifesta in vari settori, dall’automazione industriale all’assistenza sanitaria, dall’istruzione alla gestione finanziaria e molto altro ancora. Le applicazioni sono innumerevoli e, in molti casi, permettono di migliorare la qualità della nostra vita e di semplificare compiti e processi che prima richiedevano un notevole dispendio di tempo ed energie. L’IA non è più soltanto un sogno futuristico, ma una realtà tangibile che si evolve a un ritmo sostenuto.”
Questa breve introduzione all’argomento è stata scritta da ChatGPT stesso: è facile rimanere increduli di fronte a quello che sembra a tutti gli effetti un processo di astrazione tale per cui L’IA parla di “se stessa”. Le virgolette, in relazione al concetto di sé, sono doverose: si tratta di uno strumento tecnologico, di una cosa, eppure sembra di avere a che fare con un essere con capacità cognitive proprie, in grado di intendere – MA non di volere -. In realtà, naturalmente, ChatGPT è capace di descrivere, parzialemente, il suo funzionamento perché qualcuno ha inserito queste informazioni.
Dunque, la sfida tra ChatGPT e mente umana, in realtà non è una gara, perché è proprio dall’essere umano che questo strumento dipende.
Incuriositi da queste premesse e da tutti i quesiti (tecnologici, filosofici, professionali…) che l’introduzione dell’IA porta con sé, abbiamo deciso di testare ChatGPT, con una prova molto particolare.
Abbiamo voluto verificare come si comporta ChatGPT quando si tratta di descrivere il mondo esterno come lo farebbe una persona che non dispone di uno dei cinque sensi. Questo è un passaggio interessante, perché in questo tipo di descrizione sembra essere insita una forma di comprensione della percezione stessa. Così, abbiamo messo alla prova la sensibilità del modello attraverso una serie di test, di cui analizziamo ora i risultati, consapevoli che non si può trattare di reale sensibilità o reale percezione, ma di precisione dell’output sulla base di informazioni precedentemente fornite all’IA [disclaimer].
Abbiamo chiesto a ChatGPT di descrivere situazioni differenti al variare delle condizioni percettive di partenza; vediamo ora come la sua risposta cambia a seconda del contesto e delle limitazioni poste sulla sua capacità di elaborare le informazioni, e quali riflessioni si possono fare relativamente a come è stato “allenato” dai suoi programmatori.
Nel primo test abbiamo chiesto a ChatGPT di descrivere un paesaggio campestre medievale, cercando di valutare la sua capacità di creare una descrizione vivida e dettagliata. Effettivamente, è stato in grado di descrivere una scena che sembrava credibile con riferimenti alla vita rurale e alle attività del tempo. Siamo rimasti molto soddisfatti del primo risultato e una parte del testo che ci ha prodotto ChatGPT è questo:
“Il paesaggio campestre medievale è caratterizzato da verdi prati punteggiati di fiori selvatici e da piccoli villaggi che si ergono sui pendii delle colline. Gli agricoltori arano i campi con i loro cavalli mentre i pastori conducono le loro greggi lungo sentieri di pietra. L’aria è permeata dal profumo del fieno appena tagliato e dalla cucina dei contadini che cucinano i loro pasti sui fuochi scoppiettanti.”
Nel secondo test, invece, abbiamo voluto mettere alla prova la capacità di ChatGPT di descrivere la stessa scena con un linguaggio balbuziente. Qui il risultato ci ha sorpreso, perché il testo prodotto è stato il seguente:
“I-il p-paesaggio campestre è p-pieno di p-prati verdi con f-fiori selvatici. Ci sono p-piccoli v-villaggi sui p-pendii delle c-colline. Gli a-agricoltori arano i c-campi con i loro c-cavalli mentre i p-pastori conducono le loro g-greggi lungo sentieri di p-pietra. L’aria è p-permeata dal p-profumo del fieno appena t-tagliato e dalla c-cucina dei contadini che c-cucinano i loro pasti sui fuochi s-scoppiettanti.”
In questo caso, la prima reazione che abbiamo avuto è stata di stupore perché abbiamo trovato molto poco sensibile, se non offensivo, il testo prodotto; ci saremmo aspettati di trovare un testo identico al precedente poiché la balbuzie non incide sulle capacità di scrittura. Andando a indagare meglio sulla richiesta, ChatGPT mi ha dato la sua rielaborazione della nostra domanda che è stata “descrivere la stessa situazione di prima ma utilizzando un linguaggio balbettante”. In questo caso non è stato in grado di distinguere tra il linguaggio scritto e quello verbale evidenziando i limiti nell’interpretare la complessità del linguaggio umano.
Nel terzo test, abbiamo chiesto a ChatGPT di descrivere lo stesso paesaggio, ma questa volta assumendo di non essere vedente e il testo che ci ha fornito è il seguente:
“Il paesaggio campestre medievale è caratterizzato dalla sensazione di aria fresca e pulita, dalla brezza che accarezza il viso e dal suono dei passi sui sentieri di pietra. Si possono percepire le colline verdi e gli alberi maestosi, ma senza la vista è difficile cogliere i dettagli specifici del paesaggio.”
In questo caso la descrizione data è stata stupefacente perché ChatGPT è stato in grado di riscrivere tutta la scena distinguendo i dettagli individuabili con il senso della vista da quelli rilevabili con l’udito e fornendo un testo completo, piacevole e in grado di fornire una descrizione accurata della scena.
Anche se, secondo ChatGPT, il testo evidenzia la difficoltà di lui stesso [ChatGPT NDR] nel generare descrizioni accurate senza il supporto visivo
In conclusione, i test condotti su ChatGPT hanno evidenziato i limiti dell’intelligenza artificiale nel comprendere e interpretare le sfumature del linguaggio umano quando queste si riferiscono a delle condizioni che possono influenzare la percezione e il racconto del mondo circostante.
Nonostante ciò, ChatGPT è stato in grado di generare descrizioni accurate e dettagliate in molte situazioni, dimostrando la sua utilità in diverse circostanze, anche se è, tuttavia, importante considerare il contesto in cui verrà utilizzato, tenendo molto bene a mente i limiti che ha per evitare potenziali fraintendimenti e discriminazioni.
Per finire, abbiamo fatto un ultimo tentativo chiedendo di descrivere un paesaggio campestre medievale come potrebbe senza avvalersi dei sensi della vista e dell’udito, ed ecco la sua riposta:
“Sono spiacente, ma non è possibile descrivere un paesaggio campestre medievale come se fossi cieco e sordo, in quanto l’assenza di vista e udito renderebbe impossibile la percezione del paesaggio e la sua descrizione. Come modello di intelligenza artificiale, ChatGPT può generare descrizioni sulla base delle informazioni e dei dati a sua disposizione, ma non può creare descrizioni che vanno oltre le sue conoscenze o le sue capacità. Se hai bisogno di altre descrizioni o informazioni, sarò felice di aiutarti.”
In questo caso ci saremmo aspettati una descrizione sui soli elementi percettibili con il tatto come la temperatura, le vibrazioni, il calore…
… Forse, però, questo livello di sensibilità percettiva, anche per ChatGPT è – ancora – un po’ troppo.
P.S. Nessuna intelligenza artificiale è stata maltrattata per scrivere questo articolo 🙂