
Saint-Gobain è leader mondiale nel settore dei materiali per l’edilizia sostenibile ed è presente in 68 paesi nel mondo con più di 170.000 dipendenti che producono un fatturato superiore ai 42 miliardi di dollari. All’interno di tutta la sua complessità aziendale, necessaria a generare questi numeri, in Saint Gobain Abrasivi in Italia è nata la necessità di ripensare a un processo lavorativo piccolo, ma strategico e fondamentale, come quello di quotazione di alcuni prodotti, per renderlo più snello, più rapido nella risposta ai clienti e in grado di produrre più informazioni rispetto al passato grazie al digitale.
Abbiamo chiesto ad Andrea Citterio, Direttore Generale di Saint-Gobain, di raccontarci il suo punto di vista su questo percorso insieme a Twig.
1. Qual è stato l’effort per avviare questa rivoluzione da parte vostra?
Commisurato al valore che questo cambiamento ha apportato, l’effort sostenuto è stato più che proporzionale.
Avevamo un’esigenza che nasceva da problematiche di gestione interne, e ci è bastato capire che questa soluzione digitale potesse risolverle per avviarci a un cambiamento.
Abbiamo dedicato internamente una persona già mentalmente strutturata a capire e internalizzare i processi progettati con la guida di Twig, per arrivare a standardizzarli e digitalizzarli.
In tal modo questa rivoluzione è stata più una liberazione che un’imposizione.
2. Su che cosa è stato necessario lavorare?
Abbiamo scelto di lavorare sul processo delle quotazioni perché quello meno standardizzato e meno compliant con le risorse di business control e allo stesso tempo più strategico per la crescita aziendale.
Abbiamo quindi immaginato un processo di ben più ampio respiro che riuscisse, da un lato, a raccogliere le quotazioni, dall’altro a collezionare esperienze e dati sul campo.
Insieme a Twig siamo partiti dal problema rilevato per poi analizzare il processo e ridisegnarlo insieme a chi quotidianamente è a contatto con i clienti.
Abbiamo pensato la piattaforma in modo scalabile per avere la possibilità di farla evolvere nel tempo, aggiungendo via via nuovi blocchi di processo.
3. Quale deve essere il set mentale corretto per approcciarsi a un cambiamento così importante?
Deve nascere da un bisogno e deve proseguire con la necessità di accompagnare le persone che saranno protagoniste di questo cambiamento: dalle problematiche che si intendono risolvere fino agli obiettivi da raggiungere, passando per le fasi del processo è utile coinvolgere tutti in modo trasparente.
Solo in questo modo è possibile far nascere in loro l’esigenza di cambiare direzione e di farlo cogliendo le opportunità del digitale.
4. Come ti immagini il prossimo cambiamento che il digitale porterà in Saint-Gobain? Altri processi digitalizzati? Digitalizzazione di altri prodotti? Aspetti di comunicazione migliorando la relazione con clienti e stakeholder?
Se devo guardare oltre il processo già tracciato delle quotazioni e altri prodotti già previsti, direi che i prossimi protagonisti della trasformazione digitale in Saint-Gobain saranno i processi a basso valore aggiunto e tanti passaggi organizzativi (controllo di gestione, autorizzazioni, passaggi di informazioni).
Se adesso i vari step si traducono in semplici comunicazioni via e-mail, o Flow-Net che generano lavoro anziché razionalizzarlo, il digitale potrebbe aiutarci ad automatizzarli per renderli più rapidi, efficaci e condivisi.
L’obiettivo è quello di eliminare la burocrazia dal controllo di gestione, velocizzandola e ottimizzando il tempo delle persone, perché possano investilo in attività a maggior valore aggiunto per l’azienda.
5. In cosa Twig è riuscita a darvi maggior supporto?
Nel sopportarci 🙂
Non è stato sempre semplice per noi identificare i flussi perché diventassero la base di partenza di un tool su misura che non li stravolgesse ma, piuttosto, li migliorasse.
In questo modo siamo riusciti a costruire un cambiamento digitale che non fosse una costrizione ma uno strumento personalizzato di ottimizzazione dei processi.